Dini su Carver


Di Antonio Dini mi piace molto lo stile, e l’ironia. È un grande conoscitore di cose Apple, e il suo libro Emozioni Apple mi è piaciuto un mondo. Poi ha fatto parte della redazione di Condor, quindi parte già in vantaggio.

Ha scritto un bellissimo articolo su Raymond Carver, di cui ti consiglio la lettura. Una cosa semplice, eh, una cosa che potresti dire all’amico con cui sei uscito a bere una birra il venerdì sera. Qualcosa che può suonare: occhio, che ti fai male se ti ci metti, con Carver. E però lo sai che speri che lui voglia farsi male, perché dentro i racconti di Carver c’è tutta la nostra vita.

In realtà, tutta l’opera di Carver è impastata di vita, di materialità dei sentimenti e degli stati d’animo, di ineluttabilità dell’esistenza e della sua conclusione. È illuminata a giorno, schiacciata dalla potenza di una natura diventata invisibile e al tempo stesso onnipresente, costruita attorno a quella concretezza che è la traspirazione della vita di Carver stesso. Infatti, è una lettura difficile, nonostante la scorrevolezza, la facilità e l’apparente mancanza di un motivo e un senso compiuto. Amore, alcolismo, abbandono, sofferenza, incapacità di esprimersi.