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questa si può declinare come vuoi, in tutti i campi


La premessa: esiste Gap. È un negozio (una catena di negozi) statunitensi: esiste dal 1969 e ha grossomodo 3mila negozi in giro per il mondo. Insomma, una macchina da guerra. Gap vende vestiti. Li deve vendere bene, se ha tutti quei negozi.

Il vecchio logo di Gap.
Gap decide di farsi un bel lifting, iniziando dal logo. Ora, la lezioncina che ho imparato in qualche anno di grafica-per-modo-di-dire, è: il logo è il cappotto che porti addosso la sera di natale, quando ti muovi per il centro per andare a cena dalla nonna. Se è sobrio, fai una bella figura, anche se rischi di non farti notare. Se è rosso fuoco, passare inosservato è difficile, e inizieremmo persino a discutere sulla bellezza intrinseca di una simile mise. Se è lacero e unto, non ci fai una bella figura. (Poi se vuoi possiamo discutere di: ma io il logo lo voglio lacero e unto, perché quello è il senso di quello che faccio, quello è il logo giusto per me! D’accordo, va benissimo e sei libero di farlo: ma non è il caso di Gap.)

Il nuovo logo di Gap.
Gap si fa fare il nuovo logo, e in rete inizia l’insurrezione. Dalle parti degli uffici centrali annusano il casino, cercano di porvi rimedio colla classica mossa “peggio la toppa del buco”: e così iniziano a pubblicare messaggi deliranti su Facebook.

We know this logo created a lot of buzz and we’re thrilled to see passionate debates unfolding! So much so we’re asking you to share your designs. We love our version, but we’d like to see other ideas. Stay tuned for details in the next few days on this crowd sourcing project.

Qualche designer ci prova, a dare loro qualche consiglio, qualcuno si offre pure di ridisegnare il logo gratis. Poi arriva Mike Monteiro e per fortuna li stende tutti in un post intitolato Dear Gap, I have your new logo. Ho il logo perfetto per voi, dice. Però…

You sell good stuff. But never in my experience has any of your employees offered me a free pair of pants because the ones I was wearing looked bad. I wouldn’t expect them to. Their job is to sell me clothes.
My job is to sell design.
I believe we understand each other. I anxiously await your call and look forward to negotiating a fair value for the greatest logo on Earth.

Ecco.

(Via Daring Fireball.)

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