ma quand’è che se ne va?


Ma volendo concedere un esagerato credito di buona fede ai sostenitori dell’estraneità di quelle storie dal ruolo di un capo di governo, volendo sospendere la sfinente e infantile discussione se si possa far convivere la guida di un paese importante e moderno, nel 2011, con una vita di tanta scelleratezza, con compagnie disdicevoli e preoccupanti e con abusi di potere provati, ci sono cose più importanti che a un primo ministro non possono essere concesse e che non sono minimamente configurabili come estranee al suo ruolo.
E una, gravissima e intollerabile, è il disconoscere e il prendere le distanze dalla scuola pubblica, come Berlusconi ha fatto oggi (…)

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