La depressione non è “essere molto tristi”. Non è “vedere tutto nero”. La depressione è molto più di un tono umorale – è una condizione fatta e finita, che può durare anni, che ti trascina quotidianamente sull’orlo dell’autodistruzione – una condizione cieca, permeata di eternità, una condanna della quale non c’è nulla da raccontare di preciso (per questo è così dolorosa, perché è anche una frattura del discorso: come puoi spiegarla a chi ti sta vicino, come puoi fargli capire che vivi in un mondo spezzato, diverso dal suo?)