Ricordo quando una sera qui a Roma stavamo andando fuori a cena in un ristorante che sapevo gli sarebbe piaciuto. Guidavo il motorino e lui dietro di me. Un passante su largo Argentina ci tagliò la strada passando con il rosso, frenai ma per evitarlo mi buttai di lato, e Alberto venne giù con me. Mi girai subito e gli chiesi se si era fatto male, preoccupato. Mi guardò e non rispose subito ma iniziò a ridere e dopo un po’ mi disse: “Hai fatto bene, se l’avessimo preso, l’avremmo fatto a pezzetti.” Ecco, prima gli altri sempre, e poi te stesso.
Sergio Fanucci ricorda Alberto Lisiero.
Io mi ricordo quei libri, e devo ringraziare entrambi.