Come ho accennato nel pezzo che conteneva i nostri suggerimenti per i regali di natale, grazie a Duolingo sto cercando di imparare i rudimenti del tedesco. Sono molto soddisfatto di come so pronunciare Gemuse, ma la strada da fare è ancora tanta. Non so esattamente quale connessione mentale sia scattata, ma sono andato a controllare se i libri della saga di Vampiretto fossero arrivati in edizione digitale. Un paio d’anni fa m’ero lamentato, credo su Twitter, della loro assenza in formato ebook, e ho sperato che coll’anno nuovo ci fosse una novità. C’era.
Giunti sta ripubblicando la serie, con nuove illustrazioni di Paolo d’Altan, e ho ricomprato il primo romanzo. È sempre una bella storia, quella del giovane novenne Anton che fa amicizia con Rüdiger von Schlotterstein, un ragazzino che i genitori hanno fatto diventare vampiro 150 anni prima. È stato divertente rileggere il libretto, e mi ha colpito come certi dettagli mi tornassero alla memoria un attimo prima che comparissero sulla pagina: per esempio l’odore di marcio che accompagna ovunque Rüdiger (si tratta pur sempre di un cadavere ambulante che vive in una cripta al cimitero), la puzza del mantello che usa per volare, la sorellina Anna la Sdentata che prende una sbandata per Anton, e i genitori di quest’ultimo, che a rileggerli oggi a quasi quarant’anni mi sembrano dei genitori qualunque, apprensivi e impauriti dalla crescita del proprio bambino come saranno certamente stati i miei, trent’anni fa.
L’unica nota nostalgica che rovina questo brevissimo commento riguarda il titolo e le belle illustrazioni di Paolo d’Altan. Il titolo originario è Der kleine Vampir, che letteralmente significa “il piccolo, il giovane vampiro”, e che quindi accetto benissimo reso come Vampiretto. Ma nella nuova edizione hanno scelto d’intitolarlo Vampiretto trova un amico: che, ok, è quello che succede, ma a questo punto si poteva lasciare il titolo della vecchia edizione italiana, Il mio amico Vampiretto?
Per finire: le illustrazioni sono belle davvero, ma nel mio cuore sono stampate per sempre quelle che accompagnavano la vecchia edizione.