Personalmente sono molto d’accordo con gli amici di Verde & Crapula, che negli ultimi mesi si sono messi in diretta opposizione con la teoria/narrazione che vede le riviste indipendenti di narrativa come una palestra per gli autori. Il finale di questa teoria/narrazione vede le case editrici, grandi o piccole che siano, arrivare a intervalli semi-regolari e scegliere gli autori da pubblicare nelle loro collane, come se fossero allenatori che girano le palestre di provincia.
Una cosa è chiara: non mi intendo di sport, probabilmente l’analogia con gli allenatori è fallace. Non importa.
Quando faccio inutile cerco sempre, sempre, di farlo per un unico motivo: dare alla gente dei bei racconti da leggere. Dei racconti che leggerei anche io. I nostri lettori sono il motivo per cui facciamo quello che facciamo, e se poi tra loro ci sono anche degli editori la cosa non ci dispiace, anzi: ma è un’aggiunta, non è lo scopo che ci siamo prefissate.
Quando poi effettivamente succede che dalle nostre pagine venga fuori un libro di qualche persona che conosciamo noi siamo ben contente; quando succede che sia un libro di un’autrice cui vogliamo bene e della quale siamo sempre state liete di pubblicare i racconti, siamo proprio felici.
Oggi succede che è uscito Enti di ragione, un’antologia di racconti di Marta Cai, e noi siamo felici. È brava, è umile, e sa scrivere con una penna eccezionale. Questi racconti li ho letti tutti: li consiglio caldamente.
(Per il momento il link è sulla scheda del libro su Bookrepublic: non appena il catalogo dell’editore sarà aggiornato metterò il link al loro sito.)