Il podcast da remoto, per come l’ho capito


Su Patreon, come dissi il mese scorso, ho fatto partire un corso di podcast: un corso imprevedibile, dal calendario inaspettato. A ricalcare meglio le varie avventure (e disavventure) che mi sono successe da quando ho iniziato a fare podcast.

Già il calendario di pubblicazione dei post avrebbe zompato da un argomento all’altro, ma con la crisi di queste settimane è andato ulteriormente per i campi, e sto scrivendo di corsa una guida (in)completa al podcast da remoto. Martedì l’introduzione, oggi un lungo articolo dedicato a Zencastr, il prossimo giro tocca a Skype.

È una lettura che vale soltanto per chi sottoscrive il corso su Patreon, anche se questi post sono leggibili a tutti i livelli di sottoscrizione, anche di 1$. Riporto qui alcuni paragrafi dal pezzo pubblicato oggi, dedicati appunto a Zencastr.

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Zencastr

Zencastr ti permette di avviare e registrare una conversazione online, registrando ciascun partecipante e poi caricando le tracce di ognuno, in modo che possano essere scaricate e montate insieme.

Il controllo ottenuto in questo modo è molto alto, e del tipo che preferisco: ciascuna conduttrice ha una sua traccia nella tua DAW (o programma di montaggio audio) ed è possibile intervenire singolarmente sulle tracce. Una volta che hai una traccia per ogni persona che parla, puoi fare quello che vuoi: con pazienza puoi fare anche dei lavori di pulizia e chiarimento, sciogliendo le sovrapposizioni tra le voci – che già di persona rischiano di incasinare l’intelligibilità del tutto, figuriamoci quando si è distanti e subentrano dei ritardi per colpa delle connessioni manigolde che abbiamo.

Zencastr ha due piani: uno gratuito, limitato (ma mai quanto quello di SquadCast) che prevede due conduttrici e 8 ore di registrazione per mese, e uno da 20$ al mese con il quale ottieni un numero illimitato di conduttrici e di ore di registrazione, una soundboard, registrazioni in mp3 ad alta qualità e in WAV (WAV a 16 bit, ma va bene, ci accontentiamo).

Una cosa da notare, e che all’inizio non sapevo, è che non è necessario che tutti abbiano un account di Zencastr per utilizzarlo: basta ricevere il link a una sessione e unirsi, per iniziare a registrare.

Con la crisi sanitaria, economica e sociale di queste settimane i limiti più pesanti del piano gratuito sono stati temporaneamente tolti: quindi puoi fare un podcast con un numero illimitato di ospiti e registrare per un tempo illimitato. Non so dire se è causa della crisi o di questa eliminazione dei limiti precedenti, ma i server di Zencastr stanno facendo molta fatica, soprattutto se la tua connessione non è delle migliori. Abbiamo dovuto interrompere diverse volte anche in più parti alcune delle puntate registrate in queste settimane (di Senza rossetto, Coccinelle, Ricciotto): una delle partecipanti diventava inintelligibile, oppure la sua connessione cadeva, disastri simili.

[continua a leggere su Patreon, dai!]