Atlante sonoro degli archivi italiani



Da oggi pomeriggio è disponibile l’Atlante sonoro degli archivi italiani, un lavoro che ho fatto assieme a Valentina De Poli per Archivissima, il festival degli archivi che si tiene a Torino e che negli ultimi anni apriva con La notte degli archivi, dove decine di archivi italiani portavano dal vivo la loro storia e la loro passione. Ché a tenere un archivio ci vuole sempre passione, per cominciare: poi certo, magari diventi una cosa istituzionale – o sei un archivio di qualche grande istituzione, e magari cambiano un po’ le regole, ma la passione alla base non la puoi simulare.

Così come non puoi simulare la passione di Valentina De Poli per quest’argomento: quando l’ho chiamata per coinvolgerla nel progetto era davvero contenta, perché con queste cose lei ci va proprio a nozze.

Archivissima avrebbe dovuto esplodere a Torino dal 5 giugno, oggi: con la pandemia hanno dovuto ripensare in corsa tutto – davvero: tutto – e i tempi di realizzazione di questo podcast sono stati contingentati, per usare un eufemismo. Senza contare che in parallelo hanno portato avanti tantissimi altri progetti e il programma del festival è gigantesco, pur non potendosi tenere di persona.

Nonostante i tempi stretti e la necessità di ridurre archivi colmi di cose fenomenali in puntate da un quarto d’ora, Valentina e io siamo estremamente orgogliosi del lavoro che abbiamo fatto, e sono convinto che dovresti ascoltarlo anche tu, l’Atlante sonoro degli archivi italiani: sono dieci puntate più un’introduzione (di quattro minuti) per contestualizzare e soprattutto farti prendere le misure.

Adesso lo trovi su Apple Podcast, Spreaker, Google Podcast, le diverse app per ascoltare i podcast, e Spotify. (Il mio solito consiglio è di ascoltare i podcast in un’app che li rispetta e li tratta come devono essere trattati, e non su Spotify, ma: ascoltali pure lì, se ti viene comodo.)

(Questo lavoro non sarebbe stato possibile se Enea Brigatti non avesse pensato di coinvolgermi e non si fidasse di Valentina e me, quindi: grazie ❤️)