Le cose che voglio che succedano nel 2023


Lo so: i buoni propositi dell’anno nuovo non servono a niente, di norma. Ci facciamo delle promesse che infrangiamo dopo pochi giorni, quando va bene poche settimane (oppure quando va particolarmente male, dopo poche ore). Ogni giorno è il giorno giusto per decidere di fare qualcosa, e ogni giorno è il giorno perfetto per decidere di trasformare quella cosa in un’abitudine.

Però è anche sensato decidere che col cambio dell’anno ci impegneremo di più, dai. Quindi a inizio mese ho deciso che avrei fatto delle cose, e queste cose le sto mantenendo tutti i giorni, o comunque abbastanza giorni a settimana da ritenermi soddisfatto.

Queste cose che avevo deciso a inizio anno sono:

1. Ogni sera leggere almeno dieci pagine di qualche bel libro, possibilmente di carta

La carta è solo per una questione di disimpegno dagli schermi illuminati, e non per una pretesa superiorità della carta sul digitale: anzi, leggere su iPad lo faccio volentieri.
Sono sempre – sempre – stato un lettore rapido, e mi manca il gesto di sfogliare le pagine, proprio. L’anno scorso ho letto troppo poco (credo sei libri?), e tenendo conto che quasi vent’anni fa tenevo senza problemi un ritmo da centocinquanta libri all’anno, direi che un tracollo simile mi fa male.
Che sia chiaro, è importante quello che si legge e non quanto si legge, ma quando si fa il mio mestiere (sia quello che mi dà i soldi, sia quello che faccio nel tempo libero) leggere così poco è un male mica da ridere.
A inizio anno ho ripreso un libro (bellissimo) che avevo iniziato nel 2022, e ne ho finiti altri due. Certo, uno è molto breve, ma ciononostante sono a metà del computo dell’anno scorso. Non è importante quanto ma che libri, sì, l’ho appena detto, ma vediamo di totalizzare almeno una quindicina di libri quest’anno, eh?

2. Un po’ di movimento

Non mi illudo di chiamare quello che faccio “esercizio fisico”, ma comunque: quasi ogni giorno ho fatto quasi diecimila passi (a volte molti di più, il tre gennaio drammaticamente meno: non mi ricordo neanche per che motivo!), due o tre volte alla settimana faccio anche un pochino di ginnastica, praticamente tutti i giorni vado in bici. Non vedo grandi miglioramenti sul lato estetico (mi rimane una pessima pancetta da spritz, con tutto che lo spritz non lo bevo), però comunque mi sento soddisfatto.
Soprattutto dopo aver superato i quarant’anni mi è venuto più di una volta il pensiero di iscrivermi in palestra: ma ho l’impressione che non sia l’ambiente adatto a me, o forse: devo cambiare ancora un po’ mentalità e sbattermene davvero di chi ho intorno.

3. La patente!

È un po’ una battuta ricorrente tra i miei amici o la mia famiglia, il fatto che io sia spatentato: ma per diverse ragioni è arrivato il momento di farla. Era arrivato già a fine 2021, ma poi son stato sepolto di lavoro e ho perso quel giro. Adesso sto studiando due o tre giorni alla settimana: relativamente poco ma comunque con costanza – se c’è una cosa che ormai ho capito, è che la costanza sblocca un sacco di porte.
Devo sentire però la motorizzazione per capire come funzionano gli esami per i privatisti. (Si dirà privatisti, anche qui?)

4. Studiare!

Lavoro in uno di quei campi in cui ogni settimana o giù di lì arriva una novità che può travolgerci tuttә: e tenersi aggiornatә è l’unica cosa che ci permette di sopravvivere, evolverci, eventualmente anche cambiare del tutto. Quest’anno voglio interessarmi un po’ più attentamente dell’audio immersivo e del Dolby Atmos (non che abbia un impianto Dolby su cui lavorare, a casa). Bagnarmi un po’ i piedi e capire i contorni sfumati della mia ignoranza.
Anche tornare alle basi è utile: infatti sto studiando un mattone con un mucchio di cose interessanti. (Mattone nel senso fisico della parola: 530 pagine in carta patinata, aiuto!)

5.Scrivere

Sono settimane che ho in testa un’idea per una rubrica per Supplemento, il blog di inutile. Adesso credo di aver trovato il taglio migliore per quell’idea, vediamo s’è vero.
E con la misera disfatta di Twitter (fanculo, Space Karen) ho trovato la scusa perfetta per scrivere un po’ più spesso qui, sul mio blog. Che siano segnalazioni di cose interessanti altrove, oppure proprio dei pezzi come questo. Interessanti, un po’ meno di quelli che stanno altrove, lo so.

E quindi

Buon 2023, raga. Dai che ce la facciamo anche ‘sto giro.