Niente più Twitter, almeno per me


L’editoriale di questa settimana di NRS (la newsletter di cultura e tecnologia di inutile) è un po’ come se l’avessi scritta io: ho chiuso con Twitter, anche se terrò il mio profilo attivo per mere questioni promozionali. Tagliare fuori le app terze parti è stato il colpo di grazia.

L’analogia che segue è un po’ stiracchiata, ammetto, ma prova a seguirmi e magari finisce che funziona. Immagina di avere un amico carissimo, al quale stai simpaticissimә. Ti aiuta, ti dà manforte, ti sostiene in quello che fai e gli piaci talmente tanto che vuole passare un sacco di tempo con te. A un certo punto, fai un figlia assieme alla persona che ami, e questo amico carissimo trova il nome perfetto per tua figlia: un nome che ti piace e che scegli di darle. Siccome però sei molto impegnato a non saper fare il genitore, quest’amico fa le tue veci anche in questo e insegna a tua figlia un mucchio di roba importante, e pure utile.

Passano poi più di dieci anni e il rapporto con quest’amico va un po’ a gambe all’aria, non vi capite più, non vi trovate più come una volta. Ci sono di mezzo anche dei soldi, come al solito, e va a finire che lo vuoi tagliare fuori dalla tua vita. Scelta legittima, eh, ma è una delle persone con cui hai passato più tempo, in assoluto, negli ultimi 15 anni o giù di lì, una persona che addirittura ha dato il nome a tua figlia e fatto le tue veci per tanto tempo. Cosa fai? Una telefonata gliela neghi? Immagino di no, almeno un saluto glielo faresti. [continua a leggere su NRS]